Il governo fa dietrofront sui migranti: la premier Giorgia Meloni ha capito che possono servire davvero all’Italia.
Nei prossimi tre anni, ad accogliere e dare lavoro a quasi 500mila migranti sarà proprio l’Italia. Proprio Giorgia Meloni, che aveva promesso quel famoso “blocco navale”, ora si vede costretta a cambiare prospettiva approvando il decreto flussi pur avendo come vice Matteo Salvini, da sempre ostile agli stranieri in Italia.
L’importanza della manodopera straniera
Per motivi ideologici o di razzismo, i migranti sono sempre stati accusati di portare delinquenza e soprattutto di rubare il lavoro ai cittadini dei Paesi che li ospitano. In uno scenario storico in cui i Paesi europei discutono animatamente su “chi debba accogliere chi”, la manodopera straniera rappresenta un pilastro fondamentale per numerosi settori produttivi.
E quindi, soffrendo il bisogno di avere più mani laboriose a disposizione, il governo di Giorgia Meloni ha deciso di aprire le porte a un numero di ingressi legali senza precedenti in Italia. E’ stato così approvato il dpcm che prevede la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025”.
Sono previsti 452mila ingressi nei prossimi tre anni: 136mila nel 2023, 151mila nel 2024 e 165mila nel 2025. Molti dei migranti sbarcano, soprattutto, dal Continente Africano.
I lavori offerti ai migranti
Ma quali lavori faranno i migranti? Molti di loro, si prevede che andranno a svolgere mansioni di elettricisti, idraulici, impiegati nell’edilizia, operatori nel turistico-alberghiero, nella meccanica, nelle telecomunicazioni, nell’alimentare, nella cantieristica navale nei settori dell’autotrasporto merci per conto terzi e nella pesca.
In poche parole, si tratta di quei lavori che gli italiani non fanno più ma che qualcuno deve pur fare. Denunciando un fabbisogno di 833 mila unità, anche Giorgia Meloni ha capito che la fascia straniera può essere fondamentale, soprattutto nei settori agricolo e turistico-alberghiero.
Francesco Lollobrigida dichiara: “L’Italia torna a programmare per dare risposte al mondo delle imprese che chiede manodopera, soprattutto nel comparto dell’agricoltura. Allo stesso tempo, si fronteggia l’odioso fenomeno della tratta di esseri umani da parte di scafisti senza scrupoli che in questo modo concedono braccia ai caporali che sfruttano chi arriva in Italia”.
